Informazioni generali in merito al rifiuto della richiesta di naturalizzazione

I cittadini stranieri residenti in Italia possono presentare una domanda di cittadinanza italiana che verrà concessa tramite un apposito Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro degli Affari Interni. La domanda di cittadinanza deve essere presentata alla Prefettura nel Comune di residenza. Per i residenti all’estero, possono presentare la domanda presso l’autorità diplomatico-consolare italiana competente. L’Amministrazione ha un potere discrezionale per la valutazione dei documenti presentati. In questo caso, il rifiuto può essere determinato non solo per motivi legati alla sicurezza della Repubblica, ma anche per mancanza del periodo di residenza legale, insufficiente reddito derivante dalla famiglia, presenza di precedenti penali, insufficiente livello di integrazione e mancanza di conoscenza della lingua italiana.

Come posso fare ricorso contro il rifiuto della mia richiesta di cittadinanza italiana e quale è il Tribunale competente?

In caso di respinta della domanda di naturalizzazione, silenzio o mancato rispetto da parte della Pubblica Amministrazione, sarà possibile presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (TAR), se la richiesta è stata inviata da più di 730 giorni. È importante tenere presente che prima di ricevere la notifica del rifiuto, la legge obbliga l’amministrazione competente a comunicare un avviso di respinta contenente le motivazioni che impediscono l’accoglimento della tua domanda.

A seguito di questo avviso, puoi presentare una dichiarazione integrativa al fine di argomentare la tua richiesta e la correttezza della documentazione prodotta. La mancanza di tale avviso può costituire un motivo per l’accoglimento del tuo ricorso.