Il certificato di idoneità alloggiativa o abitativa è un documento che attesta il numero di persone che possono abitare in un determinato alloggio, nel rispetto di parametri stabiliti dalla normativa vigente, volti a garantire la sicurezza e la salute degli abitanti.

Il Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975 costituisce il principale riferimento normativo sui requisiti di un alloggio idoneo: l’altezza minima non deve essere inferiore ai 2,70 metri, e la superficie dell’abitazione deve essere di almeno 14mq per persona, fino a un massimo di 4 persone. Oltre i quattro dimoranti, la superficie minima richiesta è di 10mq per persona.

A cosa serve il certificato di idoneità alloggiativa?

Il certificato è richiesto ai cittadini stranieri che intendono ottenere:

  • il Permesso di soggiorno per lavoro subordinato, inclusa la regolarizzazione di colf e badanti;
  • il Permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, eventualmente estesa anche ai familiari;
  • il ricongiungimento dei familiari, se questi si trovano all’estero, o la coesione familiare se i familiari si trovano già in Italia;
  • l’ingresso di familiari al seguito.

Chi può richiedere il certificato?

La richiesta può essere presentata dal proprietario, dal conduttore del relativo contratto di locazione o sublocazione regolarmente registrato, o dal soggetto che è residente, domiciliato o ospite nell’abitazione.

A chi rivolgersi?

L’ente preposto al rilascio del certificato varia in base al Comune in cui è situato l’alloggio. È possibile trovare dettagli utili sui siti ufficiali di ogni Comune.
Generalmente, l’attestazione è rilasciata dagli Uffici Tecnici o Sportelli Immigrazione dei Comuni, dagli Uffici di Igiene Pubblica dell’Azienda Sanitaria Locale di riferimento, oppure dalla Prefettura in seguito alla presentazione della domanda online.

Come si richiede il certificato?

Le modalità di richiesta del certificato variano in base al Comune dell’abitazione.

Alcuni Comuni hanno implementato la richiesta online: accedendo a un apposito portale tramite SPID, CIE, o registrazione semplice, è possibile caricare i documenti richiesti e inoltrare la domanda.

La maggior parte degli uffici comunali richiede invece l’invio di una richiesta formale tramite email o PEC, o la presentazione della domanda allo sportello fisico dedicato.
Inoltrando la richiesta dal sito della Prefettura, invece, in seguito al primo passaggio di compilazione online del modulo, il richiedente deve recarsi presso il Comune di residenza per presentare la documentazione e, in caso di completezza, attendere conferma da parte dell’Ufficio di competenza per il ritiro del certificato.

Salvo i casi in cui il certificato è richiesto per motivi lavorativi, oltre alla visura catastale e mappa catastale dell’immobile, nonché copia del titolo sull’immobile (proprietà, locazione, comodato d’uso, o dichiarazione d’ospitalità), è necessario disporre anche dell’accertamento dei requisiti igienico sanitari dell’alloggio, che avviene tramite un sopralluogo di un Geometra o altro professionista abilitato.

I certificati vengono poi rilasciati nell’arco di circa un mese, ma le tempistiche possono dilatarsi a seconda del Comune di afferenza.

Che validità temporale ha il certificato di idoneità alloggiativa?

Il certificato di idoneità alloggiativa ha una validità di 6 mesi dal rilascio, o 1 anno a seconda del Comune che lo rilascia.
Nel caso di certificato richiesto per ricongiungimento familiare, il documento può essere utilizzato anche oltre i 6 mesi dal rilascio, avendo però cura di allegare un’autocertificazione di stato famiglia indicante il numero dei dimoranti.

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 – Scritto da Pietro Derossi, Achraf Fadhel. e Claudia Elli.